Le stragi del 92 e la storia politica, sociale e culturale degli ultimi tre decenni del nostro Paese tra i temi dell’ultimo laboratorio didattico
Dalle stragi del 92 alla cattura dell’ultimo padrino di Cosa Nostra, dal ruolo dell’antimafia oggi alla corruzione endemica della nostra società.
Sono solo alcuni degli argomenti affrontati dal giornalista Giovanni Tizian, firma del quotidiano Domani e direttore artistico di Trame.Festival, che ha incontrato gli studenti dell’Istituto Professionale Luigi Einaudi, del Liceo Scientifico Galileo Galilei e dell’Istituto Tecnico Economico De Fazio di Lamezia Terme che anche quest’anno hanno aderito al progetto di educazione e promozione della lettura e della legalità della Fondazione Trame, Trame a scuola.
Un dibattito vivace e attualissimo nel giorno dell’anniversario dell’attentato terroristico-mafioso di Capaci, che conclude il percorso di studio e approfondimento dell’ultimo libro del giornalista, “Il silenzio. Italia 1992 – 2022” edito da Laterza, un memoir in cui la storia del Paese e quella personale e umana dell’autore si intrecciano profondamente.
“A soli dieci anni portavo un carico di dolore sulle spalle e nel cuore che quelle macerie di asfalto e lamiere di Capaci rendevano se possibile ancora più insopportabile, opprimente”, si legge nel prologo. Ai tempi degli attentati di mafia del Novantadue, Tizian era già orfano di padre, ucciso dalla ndrangheta tra Locri e Bovalino, ancora oggi senza un perché accertato né i nomi del mandante e dell’esecutore di quello che fu un agguato di mafia in piena regola. Una storia che lascia l’amaro in bocca e che lo spinge ad intraprendere la carriera che lo porterà ad occuparsi e a scrivere proprio di criminalità organizzata, delle logiche di potere e degli interessi che muovono, oggi come trent’anni fa, i traffici illegali dei clan, e che lo costringerà a vivere sotto scorta “per le minacce dei Boss”.
Rispondendo alle numerose domande degli studenti, proprio sulla scia del libro, il giornalista ha ricostruito senza sconti fatti e personaggi, tra verità giudiziarie e verità storiche, facendo luce su episodi che ancora pesano sulla politica e la cronaca del nostro Paese. “Quella scia di sangue, che doveva trasformare l’Italia, ha lasciato ogni cosa immutata”.
L’incontro conclude il progetto Trame a scuola di quest’anno, che ha appassionato e coinvolto ben novecento studenti del lametino provenienti da sette Istituti Comprensivi e sette istituti superiori, e che ha avuto come protagonisti autori di spicco e titoli di rilievo nel panorama della letteratura dei diritti e della legalità. Prima di Tizian, si sono alternati nelle classi: Gherardo Colombo con “Anche per giocare servono le regole”, Chiarelettere, Giovanni Bianconi con “Terrorismo italiano”, Treccani 2022, Pino Pace con “Viaggio nella Costituzione” edito da Coccole Books, Daniele Nicastro con il suo “Grande” di Edizioni El, Daniela Valente con “Nino e la mafia” di Anselmo Roveda pubblicato da Coccole Books.
Hanno aderito al progetto, coordinato dalla responsabile Maria Teresa Morano e dalla referente Claudia Caruso, l’IC Manzoni-Augruso, l’IC Borrello-Fiorentino, l’IC Nicotera-Costabile, l’IC Sant’Eufemia, l’IC Perri-Pitagora, l’IC Don Milani, l’IC Don Maraziti di Marcellinara, il Liceo Classico Artistico F. Fiorentino, il Liceo Scientifico G. Galilei, l’Istituto Tecnico Economico De Fazio, l’Istituto Professionale “Luigi Einaudi”, il Liceo Tommaso Campanella, l’Istituto di Istruzione Professionale dei Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, l’Istituto Superiore Carlo Rambaldi.