Venerdì 9 agosto alle 9.30 a Piazza Mazzini (già piazza d’Armi), la comunità di Lamezia Terme si stringerà intorno alla famiglia del piccolo Anas, vittima dell’ennesimo naufragio nel nostro mare, per un momento di raccoglimento e preghiera prima del suo ritorno in Tunisia, suo Paese d’origine.
Di questa occasione di vicinanza della comunità lametina alle vittime, ai loro familiari ed in particolare al bambino di sei anni che ha perso la vita insieme al papà, e la cui identità e drammatica storia è stata ricostruita grazie all’inchiesta della nostra procura della Repubblica, dà notizia Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame ETS, in contatto con le autorità, la comunità islamica locale e le associazioni lametine.
Il corpo del piccolo era stato ritrovato, su segnalazione di un pescatore, nel tratto di mare compreso fra l’ex pontile SIR e la foce del fiume Amato.
La Procura della Repubblica di Lamezia Terme e gli approfondimenti investigativi della Polizia di Stato hanno consentito di rintracciare una donna che aveva perso, nel naufragio del 5/6 febbraio, il marito e il figlio di 6 anni. La presenza nell’elenco dei dispersi di un bambino accompagnato dal padre ha fornito agli investigatori l’indizio che, con ogni probabilità i resti potessero essere proprio quelli della piccola vittima del naufragio di febbraio. Le immediate interlocuzioni con le Autorità consolari tunisine di Napoli hanno consentito poi di ottenere il profilo genetico della donna, che ha confermato l’identità del piccolo.
Anas era partito con il suo papà, ancora disperso, nel tentativo di raggiungere le coste della Sardegna su un gommone con a bordo 18 migranti partiti da Bizerte.
Venerdì l’ultimo saluto a Lamezia Terme prima del rientro in Tunisia.