Mercoledì 20 marzo alle 18. Ingresso libero.
“Un intero popolo che non paga il pizzo è un popolo libero”
Lamezia Terme. Il laboratorio di cittadinanza destinato ai giovani e aperto a tutti Civic Up accoglie nella sua ricca rassegna l’incontro formativo “Il consumo critico. L’esperienza di Addiopizzo a Palermo” mercoledì 20 marzo alle 18.
Dopo le sei proiezioni di Mondovisioni 2023, un progetto di Cineagenzia per la rivista Internazionale, l’intervento urbano interattivo di Stalker Teatro, l’evento commemorativo dedicato all’imprenditore lametino Giuseppe Bertolami e gli incontri con Vera Gheno e Matteo Saudino aka Barbasophia, ospiti dell’evento promosso dal centro culturale Civico Trame saranno il coordinatore di Addiopizzo Daniele Marannano, la responsabile degli sportelli antiracket calabresi Maria Teresa Morano, il responsabile dello sportello antiracket di Cosenza Alessio Cassano e il giornalista Antonio Chieffallo.
“Il consumo critico è la pratica collettiva che impegna i cittadini-consumatori a fare i propri acquisti presso gli esercizi commerciali e le imprese che non si piegano ai condizionamenti mafiosi e alle estorsioni – recita il manifesto sul consumo critico di Addiopizzo – La rete delle imprese mafia-free è un circuito costituito da commercianti, artigiani e imprenditori sostenuti dalla collettività che vince il senso di isolamento e scoraggia ogni possibile ritorsione da parte della mafia. Entrarvi a far parte, per gli operatori economici del territorio, è assolutamente gratuito. Supportarli in qualità di cittadini-consumatori con i nostri acquisti quotidiani, oltre che un dovere morale, costituisce un atto alla portata di tutti affinché chiunque possa dare il suo contributo alla comune lotta di liberazione dalla prepotenza mafiosa”.
Addiopizzo è un movimento che nasce dal basso e si fa portavoce di una rivoluzione culturale contro le mafie e per la giustizia sociale. La scintilla che gli ha dato vita nel 2004 è stata una “guerriglia comunicativa” condotta per le strade di Palermo con centinaia di piccoli adesivi listati a lutto con su scritto: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.
Il campo d’azione specifico di Addiopizzo, oltre alla promozione di un’economia virtuosa e libera dalla mafia attraverso lo strumento del consumo critico antiracket “Pago chi non paga”, è l’inclusione sociale, con attività di educativa di strada e rigenerazione urbana rivolte a bambini, ragazzi e famiglie investiti da gravi condizioni di povertà economica e educativa perché “qualsiasi azione di contrasto alla mafia non è sufficiente se non si affrontano contestualmente il disagio sociale e il degrado urbano che contribuiscono ad alimentare i fenomeni di devianza”.
Alla testimonianza di Marannano si aggiungerà l’esperienza della lotta al racket in Calabria portata avanti dalle associazioni attive su tutto il territorio regionale con la responsabile della rete Mani Libere in Calabria Maria Teresa Morano e il responsabile dello sportello antiracket di Cosenza Alessio Cassano.
Cassano opera in uno dei settori maggiormente vessati dalla ndrangheta, quello delle onoranze funebri. Ha denunciato nel 2013 dopo aver ricevuto richieste di denaro e subìto minacce e intimidazioni. Con il supporto dei soci dell’Associazione Antiracket Ala e della stessa Morano, ha contribuito alla costituzione dell’Associazione Antiracket Lucio Ferrami, unico presidio sull’intero territorio cosentino, di cui è stato anche presidente.
Tra il 1990 e il 1991 l’azienda della famiglia Morano è stata oggetto di richieste estorsive denunciate insieme ad altri undici operatori economici. A processo ultimato, Maria Teresa, giovanissima, ha promosso e fattivamente partecipato alla costituzione della prima associazione antiracket calabrese ACIPAC di Cittanova (RC), poi costituitasi parte civile in processi per estorsione. Negli anni seguenti Morano ha contribuito alla costituzione delle associazioni antiracket di Polistena, Lamezia Terme, Amantea e Cosenza. Già presidente nazionale della Fai (Federazione delle associazioni antiracket italiane), oggi coordina la rete delle Associazioni Antiracket calabresi, è membro del Cda della Fondazione Trame ETS e tra le anime di Trame.Festival dei libri sulle mafie, nonché responsabile del progetto di educazione alla legalità rivolto alle scuole #tramescuola.
Dalla Calabria alla Sicilia, gli esempi positivi offerti dall’impegno di Marannano, Morano e Cassano vogliono essere un monito per la resistenza alla prepotenza delle estorsioni mafiose e al substrato di potere criminale che rivelano. Per ricordare a tutti che ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo e fare la propria parte.
Modererà l’incontro il giornalista Antonio Chieffallo, da sempre impegnato nel sociale e nella promozione di numerose manifestazioni e rassegne a sostegno della legalità.
L’incontro è organizzato dall’ Associazione Antiracket Lamezia ALA in collaborazione con Fondazione Trame ETS. L’ingresso è gratuito. “Civic Up – Laboratorio di cittadinanza per giovani protagonisti” è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.