Promossa dalla Fondazione Trame ETS, dall’Associazione Antiracket Ala e da A.G.E.S.C.I. zona Reventino, e patrocinata dal Comune di Lamezia Terme
Il 24 maggio ricorre la terza “Giornata della Memoria Lametina delle vittime innocenti di ‘ndrangheta”. Anche quest’anno l’anniversario sarà animato dalla memoria delle vittime innocenti della criminalità organizzata e della ‘ndrangheta in particolare attraverso due momenti. Al mattino con la commemorazione dei due netturbini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano uccisi il 24 maggio 1991, alle ore 10 nel quartiere Miraglia dell’ex comune di Sambiase. E al pomeriggio, a partire dalle 18, con una marcia breve e simbolica guidata dai volontari di Trame Festival e dai giovani dell’AGESCI, che prenderà il via dall’area antistante il Tribunale di Piazza della Repubblica e si concluderà a Piazzetta San Domenico.
Saranno ricordati: Francesco Ferlaino, primo magistrato vittima di ‘ndrangheta in Calabria ucciso il 3 luglio 1975; Giuseppe Bertolami, imprenditore florovivaista sequestrato il 12 ottobre 1983, il cui corpo non è stato mai ritrovato; Antonio Raffaele Talarico, guardia giurata assassinata il 2 settembre 1988; Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano trucidati sul lavoro trucidati all’alba del 24 maggio 1991; Pietro Bevilacqua, Vigile del Fuoco, ucciso nel dicembre 1991; il sovrintendente di Polizia Salvatore Aversa e sua moglie, l’insegnante Lucia Precenzano, trucidati il 4 gennaio 1992; Gennaro Ventura, fotografo e carabiniere in congedo ucciso il 16 dicembre 1996; Torquato Ciriaco, avvocato, ucciso il 1° marzo 2002; Francesco Pagliuso, avvocato, ucciso nella notte tra il 9 e il 10 agosto del 2016.
La “Giornata della Memoria Lametina delle vittime innocenti di ‘ndrangheta” è promossa e organizzata dalla Fondazione Trame ETS, dall’Associazione Antiracket Lamezia Ala e da A.G.E.S.C.I. zona Reventino, e patrocinata dal Comune di Lamezia Terme.
Il fine dell’iniziativa è mantenere viva la memoria delle vittime di ndrangheta e le loro storie, e tramandarle alle nuove generazioni anche attraverso la testimonianza dei familiari, con l’invito di farne un impegno morale contro l’assuefazione ai sistemi criminali che tengono in pugno il nostro territorio e la Calabria tutta.